nirvana

cadere, guarda com’è bello cadere e guarda come tutti si voltano a guardare, no, non guardano te che guardi, ma te che cadi, perché non credono ai loro occhi. quant’è bella la visione e i colori che sprigioni tu, la tua intelligenza e la curiosità. guardati come cadi, guardati e immagina l’impatto dell’inverno che farai una volta che passerà l’autunno, guarda. immagina quanto sarò contento di non sentire più caldo, cinismo per chi necessità difese, per non perdere quel poco dei nostri desideri congelati, stalattiti per popoli che vedono, finalmente vedono i nostri sogni lontani dalla tristezza e dalle distanze. il cielo ci necessita e viceversa, perché tutto accada di nuovo e rivivere le azioni, ricominciare, riparare, rifare, riparare, respirare, riparare, riciclare, riparare, respirare, per sempre, un’altra possibilità. non sono pronto per la libertà che non comprende le scarpe all’ingresso, dopo di noi ci vedo gli abissi e nonostante abbia imparato a nuotare, preferisco cadere su un letto a due piazze. sei la foga che mi prende quando l’urlo mi sdoppia e mi svuota la pancia dalle cose brutte, sei l’urlo di andrea in nirvana, tesoro. ti amo.

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